Uno sguardo al futuro del settore degli eventi e a come SARS-CoV-2 cambierà il nostro modo di uscire.
Quando la traccia di chiusura suonò attraverso le casse di migliaia di locali, durante quella che sarebbe diventata l'ultima notte antecedente al lock-down, nessuno di noi pensò che sarebbe stata l'ultima.
Un paio di mesi più tardi e le porte dei bar, ristoranti e club di tutto il mondo sono ancora chiuse. I festival di tutto il mondo si sono affrettati a rimandare le loro celebrazioni, solo per dover cancellarle definitivamente solo alcuni giorni più tardi. Headliner e DJ da tutto il mondo stanno ora regalando la loro maestria gratuitamente, attraverso lo stesso schermo che si è diventato ormai la forma digitale di lanciare una festa in casa.
Nessuno di noi sa quando, o addirittura se, torneremo alla normalità. Per questo abbiamo intrapreso un viaggio, per cercare risposte. Perché, dopo mesi di quarantena, uscire non sarà certo lo stesso, ma speriamo, potra solo essere migliore.
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Abbiamo iniziato quest'indagine contattando direttamente i nostri utenti finali, rivolgendoci ai nostri mercati principali e rilevando tutti i segmenti e tipi di persone con la passione per l'uscire a ballare. Contemporaneamente, abbiamo collaborato alla diffussione del sondaggio con alcuni dei nostri partner. Una volta avuta una chiara visione d'insieme dei sentimenti dei consumatori sulla crisi, abbiamo spostato le nostre preoccupazioni sul lato business: gli organizzatori di eventi, i gestori di ristoranti, i proprietari di bar e tutti gli altri tipi di aziende dell'altra parte del mercato. Come si sentono per tutto questo? Quali sono i loro piani per andare avanti? Come sarà il futuro per loro?
Tutti i sondaggi sono stati raccolti e analizzati nell'aprile 2020 dal team Data di Xceed. Ecco i risultati di questa vasta ricerca. Un immenso ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto il tempo di rispondere a questa chiamata, ai nostri utenti, clienti e partner e ad ogni persona che sostiene e diffonde la cultura, l'arte e gli incontri sociali.
paesi
3545interviste a imprese e consumatori
Quali erano i motivi più importanti per uscire prima della quarantena?
Con quale frequenza frequentavi club, feste o festival prima del blocco?
Quando esci, che tipo di eventi preferisci?
Far festa è sempre stata una delle nostre forme preferite di socializzazione. Da nord a sud, da est a ovest, usciamo, spinti dal desiderio di trascorrere del tempo con gli amici e fuggire dalla nostra vita quotidiana, per poche ore, per una notte, a volte per più giorni di fila.
Aristotele aveva ragione. Adoriamo uscire. Quasi il 90% della generazione Z, il 75% dei millennial e il 50% della generazione X escono almeno una volta al mese. La generazione Z spagnola è il gruppo più attivo, con oltre 9 su 10 di loro che escono una o più volte al mese. Circa la metà degli intervistati con età compresa tra i 18 e i 25 anni dichiara di uscire ogni settimana e, considerando che il numero di serate sono chiaramente correlate con l'età, i millennial non sono troppo indietro, con questo rapporto di almeno una feste a settimana per una persona su tre.
Tutti amiamo i vari tipi di intrattenimento offline e sociale. E mentre le nostre 3 attività preferite sembrano essere i festival, il clubbing e incontrarsi con gli amici per un drink al bar, due cose sembrano non conoscere limiti geografici o di età: la musica e l'amicizia.
Non vi è dubbio che tutte le imprese del settore sono state colpite duramente, ma in che modo imprenditori e lavoratori percepiscono la risposta dei governi? Solo l'11% di loro è soddisfatto della risposta del governo alla crisi, mentre la maggior parte degli intervistati ritiene che le azioni intraprese contro la pandemia siano state molto povere. Per alcuni questo risultato è stato più deludente degli altri. Solo il 5% dei club spagnoli e il 7% di tutti gli organizzatori di eventi hanno dichiarato che la loro risposta del governo è stata buona. I club e i bar sono stati i più colpiti per quanto riguarda i licenziamenti forzati, con la più alta percentuale di locali chiusi e in bancarotta.
La stragrande maggioranza dei proprietari crede che questa crisi rimarrà a lungo, ma anche ceh, con il duro lavoro e la collaborazione di tutti si potrà tornare al livello pre-crisi. Tuttavia 2 su 5 di loro credono che potrebbero volerci un anno o due tornare ai livelli antecedenti alla quarantena. Una speranza incoraggiante è data da quelle aziende che sono state colpite più duramente, la maggior parte, infatti, credono che torneranno alla normalità in meno di un anno.
In che modo i tuoi impiegati sono stati colpita da questa emergenza?
Quanto è forte l'impatto sulla tua azienda?
Come valuti la risposta del governo del tuo paese a questa crisi?
Quali sono le tue maggiori preoccupazioni attuali?
Quando pensi che la tua attività sarà in grado di riaprire (anche parzialmente)?
Mentre la maggior parte dei proprietari di bar e ristoranti ritiene che i loro locali riapriranno entro i prossimi 3 mesi, i proprietari dei club e gli organizzatori di festival non possono sperare lo stesso. Un terzo di loro, infatti, ritiene che i loro eventi non saranno aperti per almeno altri sei mesi.
Le aziende di tutti i paesi sono attualmente preoccupate per due ragioni principali: la durata della recessione del mercato e la retenezione dei loro migliori dipendenti. Inoltre, è ormai una certezza, i nuovi requisiti di sicurezza che i governi stanno per applicare aggiungeranno una nuova serie di sfide operative ai locali. Mentre la maggior parte pensa che ciò comporterà il conteggio manuale alla porta per tener controllati i limiti di aforo, un numero significativo e crescente di locali prevede di passare a pre-registrazioni online divise per fasce orarie per i propri clienti.
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