P.O.V. esplora il confine tra realtà erappresentazione, tra il bisogno di appartenere e la paura del vuoto.
Una drammaturgia frammentata come i pensieri notturni.
La musica elettronica batte forte, i corpi si muovono, le luci accecano: è festa.
Tre personaggi attraversano la notte, sospesi tra euforia e solitudine.
La scena muta: stanza, club, rave. Un loop sensoriale tra realismo e astrazione.