Xilofoni, Omnichord, strumenti giocattolo, giraffe volanti. Tutto ciò di cui sono fatti i sogni (e gli incubi) dell’infanzia. Cerotti sulle ginocchia sbucciate in questo progetto di Stefano Poletti, polistrumentista e membro fondatore dell’Officina della Camomilla che propone una formula lo-fi, indie pop, originale e senza compromessi. Poesie sgangherate da “presa bene”, divertenti ed immaginifiche che resteranno nell’etere cosmico incastonate in una stella cometa che chiede un passaggio ad una supernova. “FoFoForever” disse la polvere di stelle dispersa nell’infinito cosmico.
Dopo “Canzoni contro il panico” album pubblicato nel Settembre del 2024 i FoFoForever pubblicheranno a Novembre 2025 “Albatros”, il loro secondo disco. Dieci canzoni sgangherate per combattere la frenesia della vita quotidiana. Un disco cantautoriale di genere Indie Pop con arrangiamenti mai scontati; a tratti folk, a tratti punk con incursioni nel post-rock/orchestrale. L’album sarà preceduto da alcuni singoli: "La Canzone della Solitudine" è un brano indie pop bittersweet ispirato a sonorità alla Baustelle, Gazzelle e Officina della Camomilla. La canzone parte dalla malinconia data dalla sensazione di "Solitudine" di una giovane ragazza adolescente che però poi sfocia in un inno alla vita e all'affermazione/accettazione di se stessi, riconfermando la forza del "pensiero positivo". L'arrangiamento con violini e xilofoni vuole portare la canzone in un mood di spensieratezza per alleggerire la tematica trattata “Lucia” è una ballad folk intensa e poetica che celebra il potere salvifico della musica. In un mondo in cui spesso ci si rifugia negli eccessi per sfuggire ai propri demoni, Lucia rappresenta la luce che riaffiora quando tutto sembra perduto.
La protagonista – allegoria della musica stessa – arriva dopo una notte oscura fatta di alcol e sostanze, quando il silenzio comincia a pesare e l’anima cerca un appiglio. È in quel momento che un sorriso d’amore, una melodia sincera, il suono malinconico di un’armonica riescono a strappare un frammento di bellezza al caos. Una canzone che parla di redenzione, di cadute e risalite, dove la vera cura arriva non dall’oblio, ma dalla delicatezza di una nota suonata nel buio.
La maggior parte delle tematiche dell’album vengono ripescate dalla scatola dei ricordi. La spensieratezza dell’infanzia, Lo spleen dell’adolescenza, la bellezza di sentirsi ribelli, outsider, fuori dal mondo con un’immaginazione propria del vivere alla giornata. Ecco che i testi infatti sono iperbolici, e agrodolci.