Nel mese di settembre, abbiamo analizzato novità e conferme tra i party della città meneghina per questa nuova winter season. Oggi in questo articolo, vogliamo soffermarci su due realtà in particolare, Orbiter e MX Lab. Mentre per il primo siamo alla stagione di debutto, per il secondo è invece l’anno delle conferme. Due realtà che fanno della selezione musicale e della ricerca dell’esperienza, il loro pilone portante, in puro stile underground.
MX Lab è ormai a pieno titolo il laboratorio techno di Milano, un progetto vivo e caratterizzato da un’identità ben precisa, quella della continua e incessante ricerca in ambito techno sia dal punto di vista musicale che da quello stilistico.
Si tratta di un party itinerante, spesso organizzato in location minimali in stile Warehouse per quanto riguarda l’allestimento, e puramente underground. Ciò lascia ampio spazio ad una maniacale cura su ambiti come la potenza del soundsystem (indispensabile per questo genere) e la ricerca musicale, sempre in tema, sempre techno, industrial, cruda e buia. La coerenza nella proposta sonora è uno dei punti cardine di questo progetto, nato per dare spazio soprattutto a quegli artisti, che fanno dell’autorealizzazione dal basso, attraverso l’espressione della propria identità personale con la musica – techno in questo caso – il loro mantra.
Diversi sono i maestri della scena e i giovani talenti, italiani ed internazionali, che si sono alternati dietro alla console di MX Lab da quel lontano dicembre del 2014, anno di esordio del party sulla scesa Milanese. Dai tedeschi Sleeparchive, Phase Fatale e l’americano, berlinese d’adozione, Adam X ai britannici Ansome, Samuel Kerridge – ospite della prima edizione di quest’anno – Harbot e Dax J, passando per i punti fermi della scena di casa nostra con Domenico Crisci, D. Carbone e Ayarcana.
Il primo party di quest’anno, tenutosi il 14 ottobre al Level-1, ha visto protagonisti assoluti l’inglese Samuel Kerridge e il nostro connazionale Domenico Crisci. Un viaggio attraverso gli oscuri suoni techno italo-inglesi in un’atmosfera molto simile a quella dei club della Berlino di oggi per situazione e location. Un luogo unico nel suo genere in quest’ottica sulla scena cittadina, se siete appassionati di questa sfumatura più dark della musica techno.
Prossimo appuntamento con il Techno laboratory for Menthal Xpression è il 25 novembre, resta connesso con noi per scoprire tutte le info su location e line up ed acquistare i tuoi presale ticket per assicurarti l’ingresso su Xceed.
La neonata crew di Orbiter ha dato vita ad un party intrigante e ricco di dettagli, la cui cura minuziosa, unita ad una ricercatissima selezione musicale, ne rappresenta l’identità. Orbiter più che un party è un viaggio dimensionale, un’esperienza a 360° che unisce musica, ambientazione e allestimenti. La crew, ha definitivamente trovato la sua casa nel Tunnel Club di Milano, dopo la “puntata 0” dello scorso anno al Macao. Il clima perfettamente underground dello storico club di via Sammartini, unito agli allestimenti che richiamano ad un viaggio nello spazio, tra pianeti e costellazioni lontane, vi permetterà di vivere una serata diversa, non solo dal punto di vista musicale ma anche visivo ed emozionale.
Il primo party della stagione, The 7th Moon, ha visto protagonista lo scandinavo, Luke Eargoggle, il “mastermind” dietro l’etichetta svedese Stilleben, che stampa il suo primo vinile nel 1998. Affiancato nella line up dai residents, con il live di Dj-Train e il set di Dj Vietnam, Luke ha esplorato i DNA dell’electro funk, della synth wave e dell’electro più pura, regalando spazio ad una scena, quella electro appunto, che a Milano non ne trovava da tempo.
La seconda di Orbiter ha visto invece i riflettori puntati su Monolith aka Photodementia, progetto del produttore londinese David Barnard, caratterizzato da tinte acid fuse all’electro, firma del suo indistinguibile tocco che prende forma nel 2009 con Monolith “Volume 1”, prodotto da Rephlex, etichetta indipendente fondata da Aphex Twin nel 1991. A completare la line up, il duo con attitudine UK, Ltd Colours e Haterparisi, founder dell’etichetta Fu.me records che si è esibito in un Live set. Anche in quest’occasione, la ricerca musicale si immola a marchio di fabbrica dell’organizzazione.
La prossima fermata intergalattica, in programma per il 10 novembre, è il pianeta Silicianoid, al comando della navicella spaziale per l’occasione ci saranno Ekman, ambasciatore delle sonorità acid techno più psichedeliche, Katatonic Silentio e il classico live set, che ha caratterizzato i primi due party, questa volta a cura di Grienkho. Scopri maggiori dettagli nell’evento online, clicca qui.
Insomma, un’esperienza tutta da vivere, soprattutto se siete in cerca di qualcosa di veramente diverso sul piano musicale, visivo ed emozionale.
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Insomma, la scena underground e più sperimentale a Milano è viva, ce n’è anche per i più esigenti e ricercatori. State connessi per seguire le prossime recensioni, novità e conferme sorprendenti non finiscono certo qui!