Alcuni dei più grandi DJ di Detroit si stanno impegnando seriamente per portare la città ad abbracciare la sua reputazione come destinazione per la musica Techno.
I membri del collettivo UNDERGROUND RESISTANCE hanno proposto al sindaco di Detroit, Mike Duggan, un prospetto di come la scena techno potrebbe guidare l’economia della città, in un incontro che ha visto anche Theo Parrish e Omar S tra i presenti.
Dal quartier generale di UR, il direttore dell’etichetta, Cornelius Harris ha dichiarato: “In tutto il mondo, ogni qualvolta si chiede di Detroit cosa risponde la gente? Auto e Musica. La musica elettronica è un’industria da oltre 6,5 miliardi di dollari di fatturato annuo a livello mondiale ed è nata qui: la questione è, ovviamente, quanti di questi soldi tornano nelle casse delle attività e dell’amministrazione della città, la risposta è: molto pochi”.
Il gruppo sta suggerendo di allentare le restrizioni intorno alla vita notturna di Detroit, indicando Berlino come modello e citando i circa 900 milioni di dollari all’anno di indotto, derivanti dal turismo legato alla musica Techno per la città tedesca, come esempio di come può questo possa portare ad una crescita per l’economia. Attualmente nella Motor City, la maggior parte dei bar chiude o smette di vendere alcolici alle 2 del mattino.
Il sindaco Duggan ha già più volte sostenuto, in passato, la possibilità per i bar di continuare la loro attività fino alle 4 del mattino ed ha ribadito che orari di apertura più lunghi potrebbero entrare in gioco purchè i residenti locali ne siano felici.
Duggan ha recentemente detto: “Dobbiamo farlo in modo sensibile, pensando anche alle esigenze dei residenti nei quartieri, ma penso che se lo pianifichiamo insieme possiamo farlo“.
Il gruppo ha anche suggerito la nomina di una compagnia per la vita notturna – sul modello del sindaco notturno di Amsterdam e del Night Czar di Londra – nella squadra di Duggan oltre alla creazione di un quartiere ufficialmente dedicato all’intrattenimento .
Harris ha aggiunto: “Possiamo portare la gente qui, possiamo fare tutto questo. Non abbiamo bisogno dell’aiuto dalla città per ciò, stiamo solo cercando di creare un ambiente che sia adatto per ospitare questo tipo di progetto e ciò che ne consegue“.
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